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L’incertezza che fa bene all’economia

, di Andrea Costa
Secondo un recente studio Bocconi, le aspettative positive possono stimolare il PIL e rafforzare i mercati, suggerendo approcci differenziati alla politica monetari

L'incertezza ha un impatto negativo sull'economia? La risposta è: dipende. Secondo un recente studio (“Downside and Upside Uncertainty Shocks”) di Luca Sala (Dipartimento di Economia Bocconi), Mario Forni (Università di Modena e Reggio Emilia), Luca Gambetti (Università di Torino), pubblicato sul Journal of the European Economic Association, l'incertezza non è sempre negativa per l'economia. Infatti, gli autori sostengono che l'incertezza al rialzo, ovvero la possibilità di risultati economici migliori del previsto, può stimolare la crescita economica. Al contrario, l'incertezza al ribasso, ovvero la possibilità di risultati economici peggiori del previsto, ha l'effetto opposto e deprime l'attività economica.

Il contesto di riferimento

Lo studio si inserisce nel filone di ricerca che indaga sugli gli effetti macroeconomici dell'incertezza. In particolare, Forni, Gambetti e Sala prendono le mosse dalla constatazione empirica della tendenza della distribuzione attesa della crescita del PIL a divenire asimmetrica negativa nelle fasi di recessione. Tale asimmetria è dovuta al fatto che la coda sinistra della distribuzione è anticiclica, mentre la coda destra è relativamente costante nel tempo.

Quando si parla di "code" in statistica, ci si riferisce alle parti estreme di una distribuzione di probabilità. In questo contesto, la "coda destra" rappresenta la probabilità di risultati economici positivi superiori alle aspettative, mentre la "coda sinistra" rappresenta la probabilità di risultati negativi inferiori alle aspettative. Lo studio identifica poi due tipi di shock: lo shock di incertezza al rialzo è definito come uno shock che aumenta l'ampiezza della coda destra della distribuzione, ovvero aumenta la probabilità di risultati economici positivi superiori alle aspettative, mentre lo shock di incertezza al ribasso aumenta l'ampiezza della coda sinistra della distribuzione, ovvero aumenta la probabilità di risultati economici negativi inferiori alle aspettative.

La metodologia

La ricerca di Forni, Gambetti e Sala si basa su un approccio econometrico innovativo che combina complessi strumenti statistici diversi. Tale approccio consente di stimare gli effetti di shock esogeni all'incertezza, sia essa al rialzo o al ribasso, sulla distribuzione attesa della crescita del PIL.

I risultati

I risultati dello studio mostrano che uno shock di incertezza al ribasso ha effetti negativi e significativi sull'attività economica reale. Al contrario, uno shock di incertezza al rialzo ha effetti positivi, seppur di entità più modesta, sull'attività economica reale e effetti positivi e significativi sui prezzi azionari.

Questi risultati suggeriscono che le banche centrali dovrebbero tenere conto della diversa natura degli shock di incertezza nel calibrare la propria politica monetaria. In particolare, shock di incertezza al ribasso, che segnalano un aumento della probabilità di eventi avversi, richiedono interventi di politica monetaria volti a sostenere la domanda aggregata. Al contrario, shock di incertezza al rialzo, che segnalano un aumento della probabilità di eventi favorevoli, potrebbero richiedere interventi di politica monetaria volti a prevenire il surriscaldamento dell'economia.

L'incertezza non è sempre un male

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