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Quando la verita' e' sacrificata al valore

, di Fabio Todesco
Gino Zaccaria propone una diagnosi filosofica dei processi di valutazione nella vita accademica

L'affermazione del valore come misura universale dell'attività accademica, attraverso i processi di valutazione, rappresenta una persistente minaccia alla ricerca della verità, che dovrebbe essere condotta attraverso processi di giudizio, sostiene Gino Zaccaria (docente di Estetica al Cleacc - Dipartimento di Analisi delle Politiche e management Pubblico) in La dittatura del valore. The Dictatorship of Value (il titolo sia di un libro pubblicato da McGraw Hill, Milano 2011, scritto con Ivo De Gennaro, Free University of Bozen, e di un saggio pubblicato nell'antologia Value. Sources and Readings on a Key Concept of the Globalized World, Brill, Leiden-Boston 2012). Un'analisi collegata è presentata nel saggio di Zaccaria Il progetto del mondo (anch'esso in Value. Sources and Readings on a Key Concept of the Globalized World).

La valutazione – sostengono De Gennaro e Zaccaria – non è, come potrebbe sembrare, la più chiara, essenziale, concreta e oggettiva forma di giudizio, ma il risultato di un modo di pensare che considera ogni cosa solo come risorsa e che esperisce le azioni solo come produzione di effetti calcolabili in termini di utilità e di tornaconto. Queste osservazioni, gli autori scrivono nell'Introduzione a The Dictatorship of Value, "ci autorizzano a parlare dell'insegnamento accademico e della ricerca scientifica come di prassi ormai coartate a sussistere e a dispiegarsi entro un vero e proprio regime assoluto: la dittatura della valutazione".

La dittatura del valore. The Dictatorship of Value tratta, nella versione italiana, gli effetti che questo modo di pensare ha sia sull'insegnamento sia sulla ricerca (focalizzandosi, nel secondo caso, sul significato delle cosiddette "peer reviews"), mentre la sola parte sull'insegnamento è tradotta in inglese.