
Morning Knowledge /10. Mafia
Nel 2016 il procuratore nazionale antimafia ha affermato che, nel comprendere la Mafia, «siamo tornati a uno stato di confusione paralizzante». È un cerchio che si chiude dopo 55 anni di guerra tra Cosa Nostra (la Mafia siciliana) e lo Stato, in cui entrambi gli attori hanno messo in atto strategie discorsive e non discorsive, la prima per mantenere la segretezza, il secondo per dissipare l'ambiguità.
Giulia Cappellaro e Amelia Compagni della Bocconi, insieme a Eero Vaara di Oxford, studiano il caso estremo di Cosa Nostra per capire come l'ambiguità possa essere strategicamente impiegata dalle organizzazioni nei confronti degli stakeholder rilevanti. L'ambiguità è sempre stata considerata problematica per le organizzazioni perché porta all'immobilità e a un debole posizionamento sul mercato, ma evidenze recenti mostrano che i manager e le organizzazioni possono anche trarre beneficio dal mantenere l'ambiguità sia a finalità strategiche, sia per proteggersi da valutazioni esterne negative e dal pubblico scrutinio.
Gli studiosi argomentano che non appena il pubblico costruisce un'interpretazione plausibile dell'organizzazione, questa passa a un diverso tipo di ambiguità e il gioco ricomincia da capo, ma con difficoltà crescenti da parte del pubblico.
How the Mafia Dodges Public Scrutiny
