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Marco Sampietro in cattedra alla Nasa

, di Davide Ripamonti
Il docente della Bocconi speaker in California a una convention sul project management

Un italiano alla Nasa. O, meglio, un professore della Bocconi parlerà il prossimo 10 febbraio, a Long Beach, California, in occasione dell'annuale Project Management Challenge organizzato dalla National Aeronautics and Space Administration e intitolato quest'anno "Explore and Inspire". Sarà infatti Marco Sampietro, docente di informatica per l'economia e project management all'Università Bocconi e lecturer presso la SDA, tra i protagonisti di un evento che richiama i maggiori studiosi di questa disciplina sotto l'egida di un nome affascinante, che evoca in tutti immagini di navicelle spaziali, astronauti e spericolate imprese nello spazio. "Il project management è una disciplina nata proprio in ambito Nasa ed essere invitato a parlare in un loro evento così importante è per me motivo di grande soddisfazione", spiega Marco Sampietro, "soprattutto perché potrò illustrare una nuova idea che ha dato vita a un libro, Partecipare a un progetto, scritto con Antonio Bassi e Tiziano Villa".

Il tema che Sampietro presenterà il 10 febbraio, nell'ambito della sezione "Great Ideas", è quello della Project Followership, "una visione diversa da quella tradizionale, uno sguardo dal basso verso l'alto, con la convinzione che oggi il fattore vincente è rappresentato dalla capacità dell'intero team di porsi e agire come motore del progetto, e non vede più il project manager come unico responsabile". Un'idea che evidentemente è piaciuta agli organizzatori, "visto che", continua Sampietro, "gli speaker esterni sono rari, anche perché i temi trattati sono tutti di stretto interesse della Nasa". L'evento, confida il docente della Bocconi, oltre che prestigioso sul piano professionale, "è anche l'occasione per dare rilevanza internazionale a un nuovo aspetto della disciplina e per ribadire come, anche in tema di project management, la Bocconi sia un'università all'avanguardia".