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Duflo: tra sviluppo e uguaglianza di genere esiste un legame complesso

, di Andrea Celauro
Crescita economica e gender empowerment. Esther Duflo, miglior economista sotto i 40 anni del 2010, inaugura il 29 giugno la prima Bocconi Lecture

Nei paesi in via di sviluppo le donne si trovano in posizione svantaggiata: 79 ragazze ogni 100 ragazzi frequentano la scuola superiore o l'università, nel lavoro hanno spesso retribuzioni inferiori, nella rappresentanza politica non raggiungono il 16% dei membri del parlamento. Da più parti è quindi indicata la relazione profonda che lega sviluppo economico e riduzione delle disuguaglianze di genere. Tuttavia, tale relazione è spesso considerata in maniera troppo semplice e lineare rispetto a quanto sia in realtà. Lo spiegherà martedì 29 giugno in Bocconi Esther Duflo, economista del Mit insignita quest'anno della John Bates Clark Medal, il premio per il miglior economista sotto i 40 anni, durante la prima Bocconi Lecture (ore 18,30, aula Perego, via Sarfatti 25), un nuovo ciclo di conferenze a cadenza annuale nate nell'ambito del forum Economia e società aperta con l'obiettivo di onorare la memoria di Ferdinando Bocconi.

La lecture sarà introdotta dal presidente della Bocconi Mario Monti, da Piergaetano Marchetti, presidente di Rcs MediaGroup, e da Maristella Botticini, ordinario di economia in Bocconi. Discussant saranno invece i docenti Bocconi Martina Bjorkmann, Francesco Giavazzi, Eliana La Ferrara, Paola Profeta e il rettore dell'ateneo Guido Tabellini. Tra sviluppo economico e gender empowerment (ovvero, la possibilità di accesso, per le donne, a diritti primari come la salute, l'istruzione o la partecipazione), spiega Duflo, esiste una profonda relazione che va in entrambe le direzioni: lo sviluppo può ridurre la disuguaglianza tra uomo e donna e, viceversa, la discriminazione di genere può frenare la crescita economica, come sottolineato anche dal Nobel Amartya Sen. Migliorare la condizione femminile, di conseguenza, può favorire lo sviluppo economico. Politici ed economisti, tuttavia, guardano spesso solo a una di queste relazioni. Chi studia gli effetti dello sviluppo sul gender empowerment ritiene che politiche economiche che promuovono lo sviluppo siano sufficienti di per sé a migliorare la condizione della donna. Altri sostengono invece che la riduzione delle disuguaglianze non possa che essere un prerequisito. L'approccio che suggerisce Esther Duflo è invece più ampio e globale. In base all'esperienza recente in alcuni paesi in via di sviluppo, l'economista del Mit sostiene che quando una nazione cresce e diventa più ricca, la condizione delle donne migliora in due dimensioni: dato che tutti migliorano le proprie aspettative economiche, anche le donne partecipano di questa maggiore ricchezza. Allo stesso tempo, meno povertà significa meno disuguaglianza tra uomini e donne, così che la condizione economica femminile migliora proporzionalmente di più. D'altro canto, però, lo sviluppo economico non elimina completamente tale disuguaglianza di genere. L'intervento dei governi è dunque indispensabile a garantire la piena parità tra uomini e donne. Il lavoro di Duflo inquadra dunque in modo più preciso e innovativo la relazione tra crescita economica e gender empowerment, rivoluzionando il campo dell'economia dello sviluppo. Un approccio innovativo che è alla base della scelta dei protagonisti delle Bocconi Lecture: ogni anno, infatti, sarà invitato uno studioso di scienze economiche e sociali che si sia dimostrato un pioniere nel proprio campo.