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1995-2005: dieci anni di POL

, di Anna Boccassini
Il Programma orientamento laureati festeggia i due lustri
La Bocconi festeggia i dieci anni del Programma orientamento laureati (POL), e lo fa con un incontro, "Dieci anni di POL", tenutosi il 28 novembre scorso in Ateneo.

Era infatti il 1995 quando in Università ci si cominciò a porre il problema della corrispondenza fra le richieste delle aziende e il profilo dei laureati, non solo dal punto di vista delle competenze (accademiche e non) acquisite durante il corso degli studi, ma anche delle attitudini e delle caratteristiche personali.

L'allora rettore Roberto Ruozi, insieme con Alessandro Ciarlo – oggi vicedirettore centrale all'Orientamento e ai rapporti con il mondo del lavoro –, Roberto Vaccani,

docente dell'Area Organizzazione e personale della SDA Bocconi School of Management, e i servizi che all'epoca si occupavano dell'ingresso degli studenti nel mondo del lavoro, svilupparono quell'intuizione.

Nacque così il POL, uno strumento che consentiva agli studenti di riconoscere le proprie attitudini personali e di tenerle in debito conto nel momento della scelta professionale. Un mezzo per 'auto-orientarsi' tra i mille dubbi e difficoltà che caratterizzano il passaggio dallo studio al mondo del lavoro.

L'incontro "10 anni di POL"


Dopo dieci anni, 5000 colloqui di orientamento e più di 200 orientatori formati, il POL – che si fonda su un modello teorico e strumenti interpretativi ideati da Roberto Vaccani – è sempre molto richiesto dai neolaureati che stanno per fare il grande salto nel mondo del lavoro.

"La transizione dallo studio al lavoro è sempre un momento critico – spiega Ciarlo –. Noi invitiamo gli studenti, al momento della scelta, a tenere conto anche delle proprie attitudini per valutare quali scelte professionali possono risultare loro più congeniali".

Il presupposto è, infatti, che applicarsi a un lavoro che piace voglia dire farlo bene, e di conseguenza avere, nel lungo periodo, anche un buon successo professionale.

D'altra parte, al momento della scelta ci sono anche molti altri fattori che inevitabilmente entrano in gioco, come la situazione del mercato, la pressione e le aspettative delle persone più care e dell'ambiente circostante, le ambizioni personali in termini di carriera e di remunerazione, la propria curiosità personale o i propri valori.

"Arrivare sul mercato del lavoro con le idee chiare in proposito aiuta moltissimo, almeno sotto due punti di vista – continua Ciarlo –. In primo luogo, avere chiara una meta significa poter indirizzare le proprie scelte in quella direzione, se non da subito, perché magari altri fattori non lo permettono, al secondo, o al terzo passaggio di carriera. In secondo luogo, se per esigenze di remunerazione, mercato e così via intraprendo una strada che non è conforme alle mie attitudini, esserne consapevole mi aiuterà ad accettare molto meglio l'inevitabile disagio e fatica, e ad evitare di mettermi invece in discussione da un punto di vista personale".

Da un punto di vista pratico, il Programma si svolge in due momenti: un lavoro di gruppo, nel corso del quale i partecipanti sono chiamati a prendere una decisione insieme, e un colloquio attitudinale individuale con due orientatori, che hanno il compito di trasmettere a ciascuno il modello di lettura delle proprie attitudini.

Il gruppo degli orientatori è composto sia da personale dell'Università sia da professionisti delle direzioni risorse umane di grandi aziende. "Partecipare al Programma orientamento laureati è davvero una grande opportunità", afferma Sheina Sampson, HR & Recruiting Manager della società di consulenza strategica e finanziaria Bain & Company, e orientatrice POL. "In primo luogo ho avuto la possibilità di appropriarmi di una metodologia importante come quella del modello Vaccani, grazie alla quale ho arricchito di un nuovo approccio il mio lavoro. In secondo luogo, ho la possibilità di avere una visione estremamente ampia dei giovani neolaureati di oggi. Infine, ed è forse l'aspetto che per me è più importante, posso dare il mio piccolo contributo ad aiutare i giovani imprenditori, manager, dirigenti di domani a trovare la loro strada professionale".

Esaminando i risultati di dieci anni di colloqui di orientamento, emerge abbastanza chiaro un profilo 'medio' del neolaureato bocconiano: una buona capacità di visione di insieme, associata a una buona capacità di analisi, e (soprattutto nella componente femminile) una spiccata capacità di relazione. Discrete caratteristiche di leadership, capacità di influenzamento e di sostenere le proprie opinioni. Apprezzamento per le organizzazioni con una struttura precisa e con regole codificate e una maggiore propensione per la fattibilità dei progetti piuttosto che per il rischio.

Se però si osservano da vicino i risultati nella loro evoluzione temporale, emergono alcune tendenze piuttosto accentuate. Negli ultimi cinque anni si nota progressivamente una maggiore propensione all'ascolto, all'elaborazione e all'analisi. Si accentua una predilezione per il rispetto dell'autorità, della gerarchia, delle regole, Diminuisce la propensione al rischio. Tendenze, queste, che, a giudicare dai dati presentati da Eurisko nel corso del convegno del 28 novembre, sembrerebbero rispecchiare non solo il mondo Bocconi, ma anche una generale tendenza "generazionale".

"Anche noi come azienda riscontriamo questo tipo di tendenze", spiega Sampson. "In realtà, credo che il momento storico giochi un ruolo importante. È un momento di transizione, siamo nel mezzo dell'attuazione della riforma, con tutte le incertezze che questo comporta per i giovani. Viviamo anche in un contesto ricchissimo di informazioni e stimoli, non deve quindi stupire che si rilevi una maggiore ricerca di punti di riferimento e di sicurezza".

Il sito del POL

Per partecipare al POL è necessario iscriversi, contattando:
Antonella Francone, tel. 02 5836.5717
Pamela Bianchessi tel. 02 5836.5735
Silvia Poletti tel. 02 5836.5729