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La signora delle torte

, di Andrea Celauro
Laureata in Bocconi, Alice Petralito ha trasformato una lanciata carriera nelle istituzioni in un'attività imprenditoriale legata ai dolci della sua terra

Ha aperto quattro pasticcerie siciliane a Roma e due a Milano negli ultimi cinque anni. Sarà che il nome Ciuri Ciuri (fiori fiori, l'attacco di una canzone della tradizione popolare) risulta fortunato o perché proprio nei periodi di magra i dolci sono un po' come un bene-rifugio, fatto sta che per Alice Petralito, 35enne di Modica, laureata in economia e legislazione d'impresa alla Bocconi, gli anni peggiori della crisi hanno portato una svolta nella vita e una riuscita attività imprenditoriale.

Alice Petralito

La svolta è stata che più netta non si può: da una carriera già avviata in Senato, dove lavorava come esperta di affari comunitari durante il semestre di presidenza italiana dell'Ue (dopo un tirocinio al ministero degli Esteri, un master all'Ispi e un periodo in Sanpaolo Imi), a imprenditrice nel settore dolciario. "Mia madre, che come ogni genitore cercava per me la sicurezza di un lavoro avviato, è rimasta traumatizzata. Al quarto punto vendita, ha cominciato ad accettarlo", racconta Alice. Tutto è cominciato nel 2006, quando Alice accetta una docenza di comunicazione d'impresa a Trapani: qui conosce un pasticcere intenzionato ad aprire un'attività fuori della Sicilia e si interessa alla sua idea. "Sono curiosa e amante della sfida", sottolinea Alice, "e ho capito che forse solo mettendomi in proprio avrei trovato veramente pane per i miei denti, un'attività che mi soddisfacesse in pieno". Certo, l'imprenditrice si rende conto di aver rischiato parecchio: "Quando abbiamo cominciato, nel 2007, avevamo metà del capitale necessario, ma grazie alla collaborazione delle aziende con le quali lavoriamo, che hanno creduto nel progetto, siamo riusciti ad ingranare". Alice ha proceduto per step, mantenendo per un certo periodo il lavoro in Senato. "Ho cominciato imparando tutto sulla produzione, sui rapporti con i fornitori e con i clienti e la mia formazione, oltre che la forma mentis che ho appreso in Bocconi del ragionare per obiettivi e rispettare impegni e scadenze, è stata fondamentale. In molti hanno storto il naso quando ho scelto di dedicarmi a questa attività, considerandola un passo indietro rispetto al mio percorso precedente, in realtà il fatto di avere avuto esperienze di altro tipo mi ha permesso di confrontarmi a livello paritario con un certo tipo di clientela e credo che questo sia stato uno degli elementi di successo dell'iniziativa". Aprendo via via i vari punti vendita, Alice si confronta con le difficoltà di questo genere di lavoro: la prima, quella di fare il capo. "L'impegno maggiore è la gestione delle risorse umane, che è anche l'attività più sfiancante. E si deve imparare a delegare perché solo così è possibile la crescita dimensionale". Oggi, tre delle quattro pasticcerie romane Alice le ha date in affitto di ramo d'azienda e, dopo l'apertura nel 2011 dei due punti vendita milanesi, sta già mettendo a punto il prossimo passo, trasformare la propria attività in un franchising. "Si tratta di un tipo di attività molto impegnativa dal punto di vista della gestione, ma io per carattere sono sempre alla ricerca di nuove sfide", racconta Alice. "L'idea è di coinvolgere i franchisee in un filosofia simile a quella di aziende come McDonald's, ossia convincere che non si tratta solo di un investimento economico, ma della costruzione di un percorso di vita all'interno del marchio". E nel raccontare gli ultimi sviluppi, Alice mostra di essere soddisfatta soprattutto su un punto: "Vengo da Modica, città culturalmente molto viva, ma come molte realtà del Sud, con meno opportunità imprenditoriali. Arrivare dal Sud, quindi, significa partire con una base di esperienze di questo tipo molto più limitata e dover faticare più di altri. Riuscire è dunque una doppia soddisfazione".