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Ginevra, una citta' dal cuore verde e internazionale

, di Maria Pia Cappiello
Al centro dell'Europa, sede di importanti istituzioni, la seconda citta' della Svizzera ospita molti italiani attivi soprattutto nei servizi bancari e finanziari, come spiega l'alumna Bocconi Maria Pia Cappiello

Ginevra è, dopo Zurigo, la seconda città più popolosa della Svizzera e conta circa 200.000 abitanti. Situata tra le Alpi e il Giura, è bagnata dal Rodano e dall'Arve. È il cuore dell'Europa e, grazie a questa posizione strategica, nel XII e XIII secolo si è affermata come centro vitale di scambio commerciale. Varie fonti storiche affermano che furono i mercanti italiani, che mettevano in vendita le merci prodotte nel nostro paese o importate dall'Oriente, a elevare i mercati ginevrini al rango di fiere internazionali. A metà del XV secolo arrivarono i banchieri fiorentini e genovesi, fra i primi a finanziare il commercio. La Banca dei Medici aprì la prima succursale a Ginevra nel 1425. Da allora, gli italiani sono parte integrante del tessuto economico della più internazionale delle città svizzere. Oggi Ginevra accoglie persone appartenenti a 180 diverse nazionalità. Il 40% dei residenti è straniero, il 15% degli stranieri è composto da italiani.

Il settore più attrattivo per i professionisti italiani che si trasferiscono qui è quello dei servizi finanziari e bancari che vale il 17% del Pil. Assieme a Londra, Ginevra è leader nel commercio e nelle operazioni di compravendita delle materie prime come petrolio, grano, zucchero, cotone. Qui si svolge un terzo del commercio mondiale di greggio. Con il settore finanziario e l'orologeria, è il comparto che impiega la maggior parte della popolazione attiva. La crisi finanziaria e la fine del segreto bancario hanno avuto un impatto negativo sul mercato del lavoro – oltre 500 posti di lavoro in meno nel settore bancario nel 2015 – contribuendo ad aumentare il tasso di disoccupazione locale, il più alto del paese.

L'immigrazione è regolata da leggi restrittive. Per vivere a Ginevra è necessario che un'azienda o un'istituzione facciano richiesta di un permesso alle autorità cantonali e federali, dimostrando che nel mercato interno non vi sono lavoratori con le competenze richieste. In ogni caso, il numero di immigrati è contingentato.
Ho visto italiani arrivare in città lamentandosi del suo carattere placido e andarsene via con le lacrime agli occhi. Ginevra è la città dei parchi: il 20% del territorio è costituito da aree verdi. È la città delle idee: Jean-Jacques Rousseau è nato qui, Voltaire vi ha vissuto. È la città dei diritti umani: è stata sede della Società delle Nazioni, nata nel 1919, ed oggi ospita all'incirca 190 organizzazioni internazionali fra cui Nazioni unite (Onu), Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Alto commissariato per i rifugiati (Unhcr), Unione internazionale delle telecomunicazioni (Uit), Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (Ompi).

È anche sede del Cern, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle.
È una città gestita in modo eccellente, a dimensione d'uomo, l'ideale per famiglie con figli. Ma è costosa ed è bene ricordare che il sistema sanitario è di tipo privatistico. Non mancano angoli pieni di charme: la città vecchia è un gioiellino, la zona delle Nazioni unite ospita un bellissimo giardino botanico. Grazie a trenta e più gallerie e musei, l'offerta culturale è notevole. Del resto, più del 20% del budget del comune è destinato alla cultura. È un piacere girare per i corridoi del Musée d'arte et d'histoire. Il Museo internazionale dell'orologeria è una vera perla e il Musée international de la Croix-Rouge et du Croissant-Rouge rammenta che il comitato internazionale della Croce Rossa fu creato a Ginevra su iniziativa di un uomo d'affari svizzero, Henry Dunant, scioccato dalla carneficina della battaglia di Solferino del 1859.