Tiffany, Francesca e Owen vogliono prendere il volo
Un brand che ti accompagna in ogni fase del viaggio, da quando compri il biglietto aereo su Internet a quando atterri, e oltre. Una campagna digitale, continue possibilità d'interazione col marchio e "oasi" piazzate nei duty free dove i clienti possono riprendersi dallo stress del viaggio. Con questo progetto il team Talaria composto da Francesca Fabris, Tiffany James e Owen Wang parteciperà giovedì 18 giugno alla finale internazionale di L'Oréal Brandstorm 2015 a Parigi, dove i tre saranno giudicati dai docenti delle università partner e dal top management mondiale L'Oréal, tra cui il CEO Jean-Paul Agone. Primo premio: 10.000 euro in buoni viaggio. Per il terzo anno di fila un team Bocconi raggiunge la finalissima.
Arrivato alla ventitreesima edizione, il contest coinvolge studenti provenienti da 360 università sparse in 45 diversi Paesi del mondo. Per gli studenti Bocconi il percorso è iniziato in autunno quando tre classi di Marketing management, divise in 37 gruppi da tre elementi ciascuno, hanno raccolto la sfida lanciata da L'Oréal: calarsi dei panni di un direttore marketing internazionale e sviluppare una strategia per il marchio Lancôme per attirare nuovi clienti nei punti di vendita travel (aeroporti, stazioni ferroviarie, negozi duty-free in genere).
Gli studenti hanno analizzato il mercato, il brand, le opportunità per il canale di vendita. L'Oréal ha selezionato i due migliori team che hanno continuato a sviluppare l'idea lavorando al fianco di un'agenzia di comunicazione. In aprile i due gruppi Bocconi sono stati messi in competizione con i rivali provenienti da altre università italiane nella finale nazionale dove la giuria presieduta dall'amministratore delegato di L'Oréal Italia Cristina Scocchia ha premiato il team Talaria.
"Di solito viene chiesto ai partecipanti di ideare un prodotto tangibile", spiega Tiffany James. "Quest'anno è stato chiesto di occuparsi di un intero canale con una campagna digitale. È più difficile avere a che fare un obiettivo tanto aperto, così come lo è presentare la tua idea in 15 minuti. Io sono canadese, Francesca è italiana, Owen ha origini cinesi: siamo un team perfetto per un concorso internazionale sul travel retail. Il lavoro è stato lungo e intenso, poco sonno e tanto caffè. Ma a ogni vittoria, il caffè è stato sostituito dal vino. Che a Parigi si vinca o si perda, Brandstorm ci ha permesso di conoscere meglio noi stessi e le nostre possibilità".
Per spiegare il valore del progetto, il docente Cristian Chizzoli usa l'immagine del ragazzo che deve imparare a nuotare. "Col contest buttiamo gli studenti subito in acqua. Lavorando su progetti concreti sin dal primo semestre comprendono che la laurea specialistica ha un taglio operativo e iniziano a sperimentare le attività che un domani andranno a svolgere". Il contest mette alla prova le capacità d'analisi e di presentazione davanti a giurie di un certo livello. "Conta anche la capacità di lavorare in team. Trattandosi di un corso del primo semestre del primo anno, gli studenti dello stesso gruppo non si conoscono e perciò devono imparare a valorizzare le proprie differenze".