Ready 2 B, come rilanciare un artista
Da una parte un giovane cantante la cui carriera, dopo un inizio sfolgorante (la vittoria del Festival di Castrocaro nel 2010), attraversa un momento di flessione, dall'altra un gruppo di studenti alle prese con un delicato e stimolante lavoro di gruppo. Il cantante è Nicola Traversa, 29 anni, pugliese, gli studenti sono gli iscritti al corso di laurea in Economia e management per arte, cultura e comunicazione che, nell'ambito del laboratorio music business diretto da Andrea Ordanini, sono stati chiamati a elaborare una strategia per il rilancio dell'artista.
"Si tratta di iniziative che svolgiamo abitualmente nel corso", spiega Ordanini, "perché il programma prevede che metà delle lezioni siano costituite da testimonianze e progetti sul campo.
In questo caso abbiamo invitato in aula il manager di Traversa, Etan Genini, che ci ha esposto il problema, quindi è venuto lo stesso cantante, che si è presentato, ha cantato qualcosa e ha raccontato i suoi problemi. L'obiettivo è che menti fresche e stimolate dalla sfida mettano in campo idee interessanti". E così è stato. Gli studenti, dopo aver tempestato l'artista di domande, si sono suddivisi in gruppi, hanno ipotizzato varie iniziative e poi sono partiti all'azione.
Il risultato è il progetto Ready 2 B. "L'idea che abbiamo privilegiato", dice Eleonora Carminati, studentessa coinvolta nel gruppo denominato "management" all'interno del progetto, "è stata quella di organizzare un flash event, un concerto a sorpresa il 6 marzo al Velodromo, senza che l'evento fosse in alcun modo annunciato e previsto". Alla messa in pratica dell'idea gli studenti hanno lavorato suddivisi in gruppi di 3/4 elementi ciascuno, con precisi compiti "come se fossimo una vera casa discografica" aggiunge Eleonora, "ed una delle cose che ci ha maggiormente colpito è stata la disponibilità di Nicola Traversa, che si è affidato a noi con grande fiducia".
Il concerto, una serie di cover suddivise in due momenti distinti, è andato bene e la gente si è soffermata a lungo, dimostrando di gradire: "Prima c'era curiosità, poi interesse e gli studenti che si sono fermati erano davvero molti", continua Eleonora, "adesso ci piacerebbe costituire un gruppo che possa organizzare con continuità eventi del genere, anche perché sono un'ottima palestra per chi non ha avuto precedenti esperienze al di fuori dell'Università". Il problema maggiore è stato quello del coordinamento tra le varie funzioni in cui erano suddivisi. "Ma alla fine abbiamo fatto un buon lavoro, tanto che il manager di Nicola ci ha promesso che ora sarà lui a continuare in questa direzione, sperando che la carriera finalmente decolli".