“Liberare l’energia del sistema universitario europeo”
Un sistema, quello dell'università in Europa, che ha saputo aprirsi e rendersi più attraente nel mondo ma che ha ancora della lacune che vanno affrontate, puntando soprattutto sulla mobilità. È questa la visione di Ján Figel', Commissario europeo per l'istruzione, formazione, cultura e gioventù, illustrata durante un incontro in Bocconi.
"Il migliore potenziale dell'Europa sono le persone e le università hanno un ruolo fondamentale nel promuovere il capitale umano e formare cittadini europei maturi e responsabili," ha spiegato. "Le università sono state fra le prime in Europa a capire l'importanza di lavorare e studiare insieme."
Negli ultimi anni il sistema ha saputo rendersi più attraente, ha sottolineato Figel, ricordando che oggi più studenti cinesi vengono a studiare in Europa che negli Usa. "Ma è anche vero che il potenziale non è sfruttato al massimo e bisogna liberare l'energia e la vitalità del sistema. Nei ranking, per esempio, che se piacciono o meno esistono, bisogna migliorare il posizionamento degli atenei europei, puntando sull'eccellenza, e nei campi della proprietà intellettuale e dell'innovazione ci sono degli impedimenti su cui bisogna lavorare."
"Bisogna aumentare la cooperazione tra atenei e modernizzare il sistema universitario," ha proseguito Figel'. "L'Europa, intanto, ha lavorato e lavora molto sulla governance, sui finanziamenti e sui curricula." Sui curricula, Figel' ha ricordato le profonde innovazioni introdotte dalla riforma di Bologna che ha aiutato a rendere compatibili i vari sistemi universitari europei.
"Sulla governance è importante aumentare l'autonomia degli atenei ma anche la loro accountability. In tema di finanziamenti, bisogna imparare a spendere meglio e promuovere maggiormente le partnership tra pubblico e privato."
"Un punto cardine su cui poi bisogna puntare maggiormente," ha concluso Figel', "è la mobilità nel sistema, fondamentale anche per rendere i giovani veri europei. Le università più aperte alla mobilità dei loro studenti sono, infatti, quelle che stanno progredendo maggiormente. In quest'ottica, il programma Erasmus è stato un grande successo europeo, partito nel 1987 con 3.000 studenti è riuscito in 20 anni a coinvolgere 2 milioni di studenti. La mobilità deve essere la regola, anche per i docenti."