La responsabilita' (sociale) della ricchezza
C'è una parola che ricorre nelle descrizioni di Luciano Balbo: pioniere. Laureato in fisica, Mba in SDA Bocconi, passa vent'anni nel settore del venture capital e del private equity per poi creare Oltre, una delle prime fondazioni italiane di venture philanthropy. Dieci anni fa ha costituito Oltre Venture che utilizza il modello operativo del venture capital per promuovere e supportare aziende ad alto impatto sociale. Recentemente è stato nominato tra gli Influential Leaders 2016 selezionati dall'Aacsb, Association to Advance Collegiate Schools of Business. «L'idea di influenzare il futuro», commenta, «corrisponde al disegno dei miei ultimi dieci anni di carriera professionale».
Com'è passato dal venture capital all'impact investing?
L'ho fatto spinto dall'ambizione di mettere a disposizione dell'interesse collettivo le mie competenze e contatti. È possibile ottenere sia un ritorno finanziario, sia un impatto sociale positivo: è un concetto potente, ma siamo agli albori.
Fare impact investing nell'educazione, nella sanità, nello sviluppo significa operare in una terra di nessuno fra profit e non profit?
Noi operiamo in una fascia media, offriamo modelli che non vanno verso l'estremo bisogno, ma rispondono alla pancia del mercato. Siamo convinti che, superata la fase di start up, le aziende che sviluppiamo debbano trovare capitali commerciali tradizionali. Certo, nella fase iniziale dell'investimento la difficoltà del modello rende il rapporto rischio-ritorno inferiore a quello di mercato.
Va superata la distinzione fra profit e non profit?
Sì. La complessità dei bisogni sociali richiede l'utilizzo anche di strumenti intermedi, non più una dicotomia così riduttiva.
L'impact investing mira ad avere un'ampia ricaduta positiva sui settori in cui opera?
Sì, ed è un fatto importante. Per esempio, con la catena dei centri medici Sant'Agostino con base a Milano cerchiamo di dimostrare che è possibile fornire servizi di qualità con tempi d'attesa ridotti, a prezzi simili a quelli del ticket. La nostra presenza sta influenzando il prezzo di altri operatori, rompendo la dicotomia pubblico-privato. Oggi si parla tantissimo di nuove tecnologie, ma si investe pochissimo nei settori di base: educazione, sanità, sviluppo locale. Con conseguente disaffezione degli elettori verso le élite politico-culturali.
È misurabile il valore sociale degli investimenti?
Farlo è necessario, ma non è sufficiente. Servono aziende di dimensioni tali da influenzare il mercato. La microfinanza ha avuto successo non tanto per la misurazione dell'impatto sociale, quanto per essere diventata un settore significativo.
Cos'altro manca all'impact investing per crescere ulteriormente?
Idee. imprenditorialità e qualche caso di successo. Si fatica ad attrarre grandi talenti e competenze perché il settore per ora paga poco.
E i soldi?
Ce ne sono in abbondanza. Ne va spostata una piccola quota verso investimenti di lungo periodo che non promettono grandi ritorni finanziari a breve. Si è molto parlato di responsabilità sociale dell'azienda. È giunta l'ora di parlare di responsabilità sociale della ricchezza.