La leadership internazionale va online. Il terzo Mooc Bocconi
La scena più curiosa si svolge nella palestra dell'Università. Due docenti sono impegnati in un'interessante discussione sul mondo dello sport. Uno indossa un completo formale, l'altro veste in modo sportivo. È la sorpresa più colorita che ha in serbo il terzo Massive open online course (Mooc) targato Bocconi. L'Università, il laboratorio d'innovazione Beta e SDA Bocconi School of Management hanno nuovamente unito le forze per lanciare un corso sulla piattaforma Coursera: International Leadership and Organizational Behavior (hashtag #ILOB). A partire dal 6 marzo, per sei settimane Franz Wohlgezogen esplorerà la teoria e la pratica della leadership e del comportamento organizzativo in ambito internazionale e interculturale. Lo scopo: insegnare come si sviluppano doti di leadership all'interno di organizzazioni che operano in contesti multiculturali.
Finora si sono iscritte oltre 13.600 persone provenienti da 168 Paesi. Il 42% dei partecipanti proviene da economie emergenti, il 58% è di sesso maschile, quasi la metà ha fra i 24 e i 34 anni. L'80% ha una formazione universitaria, ma i Mooc sono accessibili a chiunque. "Secondo alcuni è un aspetto penalizzante", spiega Wohlgezogen, "perché spinge i docenti ad abbassare il livello delle lezioni. Noi abbiamo scelto un'altra strada. Proponiamo un corso unico, che non si può trovare altrove". Il 66% degli iscritti ha un impiego part time o full time. Saranno loro a trarne il massimo beneficio. Il corso mira a farli riflettere sulle loro esperienze e a rendersi conto del carattere complesso della leadership.
Wohlgezogen e Beta hanno lavorato duramente su come rendere il corso coinvolgente e offrire a chi lo segue la sensazione di essere parte di un gruppo ristretto di persone e non un utente anonimo di YouTube. "Ho dovuto ripensare il modo in cui insegno e immaginare le lezioni per il nuovo formato. Abbiamo sperimentato anche in modo audace". Ad esempio presentandosi in palestra per scambiare opinioni con Dino Ruta. "In abbigliamento sportivo, sì, ma rigorosamente Bocconi", nota ridendo Wohlgezogen. "Di solito il professore siede di fronte a uno sfondo per il chroma key o, se va bene, a una libreria. Abbiamo voluto trasmettere il senso dei luoghi in cui si svolgono le lezioni. Per rendere il risultato vivace sono stato filmato mentre facevo lezione di fronte agli studenti. Inoltre, contiamo di usare tutti gli strumenti interattivi offerti da Coursera per andare oltre il consumo passivo dei video".
La sfida è offrire ai partecipanti un'esperienza tangibile in un mondo intangibile qual è un corso on line. "Chiederemo agli studenti di integrare i contenuti del corso alle loro esperienze personali all'estero o in contatto con organizzazioni internazionali", spiega Chiara Moscardo del Beta. "Così facendo, alla fine del Mooc ogni partecipante potrà ottenere un piccolo manifesto del leader fondato non solo su concetti teorici astratti, ma anche alla propria esperienza". Alumni e ospiti porteranno l'esperienza maturata in gruppi come Philip Morris, P&G e Standard and Poor's. Sessioni di domande, polls e una community renderanno possibile l'interazione fra i partecipanti e il docente. Ci sarà anche un orario di ricevimento, per così dire, durante il quale Wohlgezogen risponderà dal vivo alle domande provenienti da ogni parte del mondo.
Nel 2014 l'università e SDA Bocconi hanno già lanciato due Mooc, Financing and Investing in Infrastructure e Managing Fashion and Luxury Companies, che hanno fatto segnare un retention rate nettamente superiore alla media della piattaforma. Grazie al lavoro svolto, l'1 e 2 marzo le due project manager dei Mooc Bocconi Chiara Moscardo e Valentina Todoro sono state invitate alla Partner Conference 2015 di Coursera a Newport Beach, California per parlare di project managing e innovazione collegata ai corsi on line. La community legata a Fashion and Luxury è ancora attiva e sono numerose le richieste di replicare il corso. Vi sono state anche molte domande di certificati verificati, ovvero documenti firmati dall'insegnante e dalla Bocconi che attestano l'identità del partecipante e quindi hanno un valore maggiore di un semplice certificato di frequenza. "Sono sempre di più i candidati" spiega Moscardo "che aggiungono ai propri cv i Mooc proposti dalle migliori università. I recruiter cominciano a tenerne conto".