La' dove candidato e azienda si scelgono a vicenda
"Ogni azienda ha un suo carattere, un suo colore. Ogni candidato ha un suo carattere, un suo colore. Noi vogliamo che l'azienda verde attragga i candidati verdi e che l'azienda rossa attragga i candidati rossi". Questa è l'essenza di Meritocracy, espressa nelle parole dei suoi ceo e fondatori, Riccardo Galli e Alberto Manassero, entrambi laureati in Discipline economiche e sociali (Des) all'Università Bocconi. Ma facciamo un passo indietro. Riccardo e Alberto sono amici, oltre che compagni di università, dopo la laurea arriva il primo stage, ma dopo il primo stage le cose si complicano: "Era frustrante sapere che le nostre candidature andavano disperse nel mare magnum dei cv. È così che nasce Meritocracy. Un'idea appena accennata ma che col tempo ha preso una forma ben definita", racconta Riccardo.
Meritocracy è una piattaforma che, da un lato, ottimizza il processo di recruiting e seleziona i candidati più vicini al profilo ricercato dalle aziende e, dall'altro, permette al candidato di conoscere l'azienda e la sua cultura ancora prima del colloquio attraverso una viaggio virtuale fatto di foto e video-interviste, permettendogli di capire se è il posto adatto a lui. Non sono quindi solo i candidati a dover dare prova di sé, ma anche le aziende, che devono presentarsi in modo da risultare il luogo ideale in cui lavorare. "Lo scopo è quello di valorizzare il talento e abbattere le barriere tra azienda e candidato. Non ci limitiamo a una semplice descrizione del lavoro, ma offriamo al candidato elementi di analisi più approfonditi, che in altre piattaforme non si trovano", spiega Alberto. "Il nostro progetto si traduce in una tecnologia che analizza il curriculum a tutto tondo, non per mezzo di sterili parole chiave. È un sistema che impara dai responsabili delle risorse umane: se un recruiter continua a scegliere persone che hanno un voto di laurea non altissimo, ma che hanno lavorato durante l'università, quello diventerà il criterio di selezione da adottare per la tale azienda". Il candidato non è così ridotto a una mera lista di voti e competenze, ma a un insieme di esperienze, di aspirazioni, di sfaccettature caratteriali, di potenzialità, oltre che di abilità.
La startup è nata ufficialmente nel 2013 e all'inizio del 2014, dopo tanto impegno, sono arrivati i primi finanziamenti, che permetteranno al servizio di raggiungere il suo obiettivo: diventare una piattaforma europea. "Per ora, oltre all'Italia, ci siamo estesi al Regno Unito e vogliamo concentrarci su questi due mercati. Poi verrà l'Europa", dice Riccardo.
"Quando ancora eravamo studenti, non troppo tempo fa, non potevamo immaginare che avremmo fondato una startup. Ma era una delle tante possibilità visti l'università e il corso di studi che abbiamo scelto.", aggiunge Alberto. "La Bocconi, e nel nostro caso il Des, non ci ha incanalato verso una carriera prestabilita, ma ci ha fornito delle solide basi teoriche per avere un approccio a 360 gradi nei confronti del mondo, non solo del lavoro. Ed è stata proprio la visione d'insieme ad averci permesso di realizzare il nostro progetto".