Alessandro ci racconta la sua startup. In 20 righe
"Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni, perché la lettura è un'immortalità all'indietro". Prende in prestito le parole di Umberto Eco la home page di 20lines, piattaforma web di scrittura collaborativa in cui autori e lettori insieme danno vita a racconti brevi.
Alessandro Biggi |
Il progetto, nato un anno fa dall'iniziativa del ventiseienne Alessandro Biggi, ha appena conquistato un sostanzioso finanziamento da parte di una società di venture capital, grazie al quale sta ampliando la propria attività oltre ai confini nazionali.
Una laurea in Finanza in Bocconi e un master in International management all'Esade di Barcellona, durante i suoi studi Alessandro non si è mai limitato alla sola sfera accademica: grande appassionato di musica, in Bocconi era lo speaker radiofonico di 'Un mercoledì da Bocconi' - "uno dei ricordi più divertenti degli anni universitari", racconta. Durante il soggiorno spagnolo, invece, ha dato vita alla sua prima esperienza imprenditoriale con iGreen, organizzazione non profit creata con l'obiettivo di ispirare gli studenti su tematiche di green business e sviluppo sostenibile.
Dopo un anno in J.P. Morgan, Alessandro è entrato nel mondo della consulenza lavorando in Boston Consulting, esperienza che ha deciso di interrompere nel 2012 per dedicarsi interamente alla nuova startup. "L'obiettivo di 20lines", spiega, "è quello di offrire a tutti gli amanti della scrittura un luogo dove potersi esprimere e dove poter creare dei racconti inediti facendo appello alla creatività collettiva". 20lines non si rivolge solo ai potenziali scrittori, ma anche ai lettori, ai quali offre gratuitamente un archivio di storie sempre più numerose e in continua evoluzione, fruibili anche da app.
Ma come nascono i racconti della comunità di 20lines? "Abbiamo sviluppato un format di scrittura creativa in cui chiunque può scrivere un incipit di massimo 20 righe e lasciare che siano gli altri utenti a proseguirlo", spiega Alessandro, "fino a creare una storia breve composta da massimo 6 sezioni". "La nostra piattaforma web è piuttosto avanzata a livello tecnologico", prosegue, "e permette di creare anche racconti multimediali con immagini, video, mappe e link".
L'aspetto più interessante di questo originale processo creativo è che per ogni sezione possono essere scritte diverse alternative, così che da uno stesso incipit si diramino infinite possibili trame, "una sorta di continuo sliding doors", afferma il fondatore: ai lettori spetta poi stabilire la trama migliore, che verrà pubblicata in forma di eBook.
Lanciata in occasione del Salone del Libro di Torino nel 2012, la startup ha attratto l'attenzione dell'incubatore trevigiano H-Farm che ha investito nel progetto e in un anno di vita ha coinvolto circa 7.000 scrittori e 35.000 lettori su base mensile. A oggi il progetto vanta collaborazioni con professionisti come Giorgio Faletti, Paola Calvetti, Carmine Abate, Mimmo Gangemi e Wu Ming e con alcune importanti case editrici. "In questi mesi", racconta Alessandro, "siamo cresciuti molto, abbiamo assunto tre persone e raccolto altro capitale. L'investimento di United Ventures, di 250 mila euro, ci permetterà di aprirci al mercato internazionale, lanciando il sito in versione inglese provando a replicare il caso di successo italiano", conclude.