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Alberto Alemanno, giurista con vocazione internazionale

, di Davide Ripamonti
Studente al Ph.D in Diritto internazionale dell'economia alla Bocconi, Alemanno lavora alla Corte di giustizia europea di Lussemburgo. Il 7 dicembre, a Orlando, ritirerà un importante riconoscimento

Al lavoro...

Giurista senza confini e cittadino europeo, così Alberto Alemanno, 30 anni, laureato in giurisprudenza all’Università di Torino e studente all’ultimo anno del Ph.D. in Diritto internazionale dell’economia in Bocconi, definisce se stesso e la propria esperienza, di lavoro e umana. Perché Alemanno, che il 7 dicembre a Orlando, in Florida, ritirerà il “Best Student Paper Merit Award” del Risk Science & Law Judicial Specialty Group della American Society for Risk Analysis, oggi lavora come referendario presso la Corte di giustizia europea di Lussemburgo, dopo aver maturato altre importanti esperienze all’estero, in Europa e negli Stati Uniti.

Ma come si costruisce una carriera internazionale che porta a studiare e a lavorare in alcune delle più prestigiose istituzioni al mondo? “All’inizio è stata fondamentale l’esperienza con il Progetto Erasmus, a Losanna. Quindi i periodi al Collegio europeo di Bruges, dove si formano funzionari e diplomatici europei, a Parigi, presso uno studio legale, alla Harvard Law school mentre frequentavo il secondo anno del dottorato in Bocconi”. E proprio durante l’esperienza ad Harvard, oltre a lavorare alla tesi di dottorato in European food regulation and the Wto, ha sostenuto l’esame da avvocato nello Stato di New York.

Poi, da febbraio del 2005, l’occupazione attuale, prestigiosa e stimolante, presso la Corte europea a Lussemburgo. “Assisto il giudice, nel mio caso il finlandese Allan Roses, durante le udienze e nella redazione dei progetti di sentenze che vengono pronunciate dalla Corte di giustizia”, dice Alemanno. “Ogni giudice ha quattro referendari e le materie sulle quali siamo chiamati a pronunciarci sono le più varie, dal diritto della concorrenza al diritto sociale europeo, dalla fiscalità al diritto del mercato interno”.

...e nel tempo libero

Un lavoro che spinge a confrontarsi con approcci professionali, ma anche culturali, differenti. “La dimensione umana e quella lavorativa fatalmente si compenetrano”, riprende Alemanno, “i miei colleghi, i miei amici, sono di nazionalità disparate e questo mi pone di fronte a problemi culturali diversi. Per questo fatico a considerarmi cittadino ‘solo’ italiano, mi sento europeo a tutti gli effetti, non è europeismo ‘di maniera’. La stessa città di Lussemburgo è intrisa di questa atmosfera europea”.

Ma Alemanno non si ferma all’Europa e agli austeri palazzi della Corte europea. Il suo lavoro, in particolare il paper What Role for the Judge in Risk Analysis? Judicial review of science-based decisions within the Wto and the Eu legal systems che analizza il ruolo del giudice in tema di gestione del rischio, lo porterà a Orlando per ritirare il Best Merit Student Award. “Nel paper mi occupo del ruolo del giudice nel controllare la legalità di una legislazione che si fonda sulla scienza, di quale tipo di attività gli può essere richiesta. Mi sono rifatto alla mia esperienza di lavoro e a quella del Wto”.

Con l’anno nuovo, poi, si concluderà anche il dottorato in Bocconi. “Conto di ‘dottorarmi’ per febbraio/marzo”, conclude Alemanno, “poi mi dedicherò anche un po’ a me stesso, ai miei hobby. Prima di concentrarmi sullo studio praticavo equitazione a livello agonistico, poi ho dovuto rinunciare. Adesso, nella dimensione umana di Lussemburgo, ho ripreso. Proverò a tornare ai miei antichi livelli...”.