Medicina ed economia ai tempi delle biotecnologie
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Carmine Ruta |
I progressi della medicina nell'ultimo secolo sono stati spettacolari. La vita media, in Italia, è passata dai circa 40 anni del 1900 ai quasi 80 di oggi. La sanità costituisce circa l'8% del pil e impiega 1.200.000 persone. La spesa è, però, in crescita esponenziale (del 150% solo tra il 1989 e il 1996) ed è strutturata secondo modalità che non tengono il passo dei cambiamenti demografici e sociali.
In un mondo in cui le patologie croniche hanno di gran lunga soppiantato per diffusione quelle acute anche per il progressivo invecchiamento della popolazione, è un paradosso che il 47% della spesa sanitaria sia ancora assorbito dall'assistenza ospedaliera. Carmine Ruta, chirurgo e tecnologo, sostiene in Ai confini della medicina. Verso l'economia dell'essere (prefazione di Umberto Veronesi, postfazione di Giampio Bracchi, Egea, Milano, 2006, 138 pagine, 15 euro) che è venuto il momento di riprogettare il processo diagnostico-terapeutico secondo modalità che tengano conto, dotandoli delle necessarie risorse, anche dei momenti della prevenzione e del monitoraggio/riabilitazione. Si tratta, in altre parole, di ridisegnare il sistema attorno ai percorsi dei pazienti, "riposizionando l'ospedale come nodo di rete territoriale a cui progressivamente verranno sottratte in un processo continuo di dematerializzazione molte delle attività diagnostiche, terapeutiche e riabilitative".
Perché tali attività possano essere decentrate la sanità dovrà sfruttare in modo intensivo le nuove tecnologie, attraverso la costituzione di quello che Ruta chiama un knowledge portal, ovvero un sistema internet, extranet e intranet che renda disponibile ai diversi attori (medici, pazienti, amministratori) tutta l'informazione necessaria a svolgere il proprio compito in sedi diverse da quelle ospedaliere. Nel mondo di oggi, infatti, i flussi di informazione sono fondamentali almeno quanto quelli fisici e una sanità moderna deve poterli gestire, anche per muoversi in un contesto che non riconosce più i tradizionali confini tra discipline, tra strutture, tra mercati, tra reale e virtuale.
Sono venuti meno i tradizionali confini della domanda di sanità ("curare la malattia") e si è affermata una "domanda estesa", che mira all'assicurazione dello stato di salute durante un ciclo di vita biologico che si è allungato ed è destinato ad allungarsi ulteriormente. Il progresso tecnologico ha accompagnato questa trasformazione, attraverso l'evoluzione della biologia, della genetica, della microelettronica e dell'informatica, che consentirebbe di intervenire su base personalizzata secondo modalità sempre meno intrusive e con livelli di profondità e pervasività del tutto nuovi, come l'intervento sul Dna delle singole cellule o il contrasto ai processi di invecchiamento. Ora devono adeguarsi le strutture.
Dall'evoluzione della sanità Ruta trae considerazioni valide per l'intera società. Quella che definisce economia dell'essere è il modello che deriva da un'offerta commerciale che non si limita più ai soli prodotti o alle esperienze del consumatore, ma coinvolge la trasformazione del suo stesso organismo. "Mentre le esperienze", scrive, "sono eventi a cui il cliente reagisce con un ricordo, le trasformazioni vanno ben oltre perché possono cambiare l'essenza stessa dell'individuo così che il cliente stesso diventa il prodotto e l'offerta è rappresentata da un individuo diverso dove il cliente in prima persona chiede di essere cambiato in modo strutturale e definitivo".
L'Indice del volume
LEGGI la Prefazione di Umberto Veronesi
LEGGI la Postfazione di Giampio Bracchi