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Ursula in Croce d'Oro realizza il suo sogno

, di Susanna Della Vedova
Da anni volontaria la si vede sfrecciare alla guida delle ambulanze le notti del sabato sera in soccorso dei più bisognosi in zone ad alto rischio. Il sentirsi utile però aiuta a superare ogni momento di sconforto e di fatica

Da bambina sognava di diventare medico, da grande, anche se ha seguito strade professionali diverse, non ha perso l'interesse per aiutare gli altri. E così, Ursula Rigamonti di giorno lavora in Bocconi come Supervisor Alumni Activities e Membership Marketing, e la notte è volontaria della Croce d'Oro Milano.

La sua carriera "del fare del bene agli altri", come dice lei quando le si chiede come definirebbe il suo impegno, ha inizio 10 anni fa alla Croce D'oro ricoprendo diversi ruoli e scalando le posizioni sino al grado più alto che ricopre oggi di autista di ambulanza e capo servizio.

Ursula Rigamonti

Un impegno non da poco perché Ursula la si vede in attività soprattutto le notti del sabato, quando può garantire la piena disponibilità. La sua area di competenza sonole zone Sud di Milano, il Corvetto, "una zona così ai margini che non te lo aspetteresti da una città come Milano: una realtà al limite del degrado, della violenza, della delinquenza".

" Ti scontri con realtà" dice Ursula, "che ti fanno dimenticare e ridimensionano quelli che pensi siano i tuoi più grandi problemi".Un grande impegno di tempo e di fatica la vita del Volontario sulle autoambulanze: ore di sonno perse, situazioni di sconforto che ti assalgono e voglia di lasciare perdere "magari anche solo perché fuori piove e fa freddo, ma poi la passione e il bisogno di sentirsi utile supera ogni cosa. Fare qualcosa per qualcuno che ha bisogno ti fa star bene, anche solo per un grazie!"

Negli anni da volontaria Ursula ha potuto sviluppare qualità che le sono servite nella vita e nel lavoro. Prime fra tutte un cinismo positivo che permette di agire senza troppi legami e coinvolgimenti, poi la capacità di prendere delle decisioni in fretta, di lavorare in squadra, di avere self control e non ultimo, visto il ruolo che oggi ricopre, di saper gestire le persone.

"Ma soprattutto ho imparato che noi volontari non siamo eroi, ma semplici cittadini che vogliono essere utili agli altri".