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Mondiali: il ticketing democratico

, di Davide Ripamonti
Il progetto, in collaborazione con la Fifa, di tre studentesse del Master Bocconi per sconfiggere il mercato nero dei biglietti

Lina, Anja e Jacqueline contro il mercato nero dei biglietti per i Mondiali di calcio. Le tre studentesse del Master Fifa-Bocconi stanno preparando un progetto il cui obiettivo è eliminare il bagarinaggio. Obiettivo centrato da Germania 2006 grazie alle tecnologie multimediali ma che non si sa come arginare per l’edizione del 2010 in Sudafrica.

E’ quanto stanno cercando di capire Lina Staropoli (Australia), Anja Berninger (Germania) e Jacqueline Shipanga (Namibia), tre studentesse del Ma sport-International Master in Management, Law and Humanities of Sport, organizzato in collaborazione tra la Fifa e la De Montfort University di Leicester, la Sda Bocconi e l’Università di Neuchatel, che hanno avviato un interessante progetto in accordo con gli organizzatori sudafricani che mira a sconfiggere il mercato nero e nel contempo a consentire, secondo i dettami Fifa, la fruibilità dell’evento anche alle fasce più deboli della popolazione.

“Il Comitato organizzatore dei Mondiali di Germania, presieduto da Franz Beckenbauer”, dice Mikkel Draebye, docente dell’Area strategia della Sda Bocconi, “ha varato un sistema di ticketing che consente l’acquisto dei biglietti solo tramite carta di credito e usando le tecnologie multimediali. Con la propria carta di credito è acquistabile solo un numero limitato di biglietti, che sono quindi nominativi e riportano i dati dell’acquirente. Il sistema, stando ai riscontri, sta funzionando molto bene”.

Ma stiamo parlando della Germania, paese all’avanguardia nell’e-commerce e, come ricorda Draebye, “dove il 65% della popolazione usa comunemente Internet. La discriminazione sociale, da questo punto di vista, è quasi irrilevante”.

Il problema, però, si presenterà, fatta salva la necessità di continuare a combattere il mercato nero, nella prossima edizione dei Mondiali di calcio, nel 2010 in Sudafrica, dove il modello tedesco sarà difficilmente replicabile.

“Benché il Sudafrica sia uno dei paesi tecnologicamente più avanzati del continente africano”, riprende Draebye, “è facile immaginare che la diffusione di Internet, così come quella delle carte di credito, anche tra quattro anni sarà ben lontana da quella attuale in Germania e quindi l’adozione del sistema tedesco rischierebbe di escludere dalla fruizione dei biglietti la gran parte della popolazione”.

Dobbiamo dunque rassegnarci a stadi semivuoti od ospitanti soltanto qualche riccone locale e i turisti al seguito delle proprie squadre? Da qui l’idea, da parte delle studentesse del Master Fifa, di eleborare un project work che studiasse un sistema di vendita alternativo ma egualmente efficace.

“Il sistema dovrebbe basarsi su una serie di points of sale dislocati su tutto il territorio e dove sia possibile, dietro l’acquisto per contanti del tagliando, registrare i dati dell’acquirente”, conferma il docente della Bocconi.

Servono però informazioni per predisporre un piano dettagliato e a questo scopo, spiega Lina Staropoli, “ci consultiamo regolarmente con il Loc (Local organizing committee) sudafricano per avere informazioni di tipo geografico, demografico e sociale per predisporre un piano il più efficace possibile. Premesso che il costo di un biglietto di Germania 2006 è fuori portata per il sudafricano medio, noi stiamo attualmente agendo in due direzioni: da un lato reclutare il più alto numero di volontari possibili, che attraverso un opportuno programma di formazione potranno anche imparare un lavoro utile in futuro e che potrebbero anche godere di biglietti omaggio per le partite, dall’altro”, continua Lina, “capire dove situare i points of sale. Se in Italia, per esempio, i biglietti delle partite di campionato sono venduti in banca, in Sudafrica per i Mondiali si potrebbero usare gli uffici postali o gli uffici elettorali, che sono le strutture diffuse più capillarmente e già pronte per rilevare i dati degli acquirenti”.

Quando il piano sarà ultimato, verrà presentato al Comitato organizzatore sudafricano, che è fortemente interessato. Per la sua realizzazione, la Fifa, che dall’organizzazione di un Mondiale incassa circa 2 miliardi di euro (cifra che non comprende l’introito dei biglietti, appannaggio del Comitato organizzatore) ridistribuendone al Comitato solo una piccolissima parte, dovrebbe stanziare 50 milioni supplementari. Un piccolo sforzo per un grande obiettivo.

Questo approfondimento è collegato al focus "Stipendi dei calciatori: ecco quanto vale il Mondiale"