L'importanza della formazione imprenditoriale
Il capitale umano è sempre stato considerato come una delle forze trainanti dello sviluppo economico. Un aumento della ricchezza sociale tende a essere associato con l'aumento dell'istruzione. Anche se l'effetto positivo dell'istruzione sulla crescita economica è sufficientemente chiaro, i canali attraverso i quali opera il capitale umano sono molto meno noti. L'opinione diffusa è che l'educazione dei lavoratori rappresenti l'elemento più rilevante per il capitale umano. Tuttavia si scopre che la maggiore influenza sulla crescita e la produttività è dovuta al capitale umano imprenditoriale. Questo è forse il risultato più clamoroso dell'articolo Human Capital and Regional Development, scritto da Nicola Gennaioli (Dipartimento di Finanza), Rafael La Porta (Dartmouth College), Florencio Lopez-de-Silanes (EDHEC Business School) e Andrei Shleifer (Harvard University), pubblicato nel The Quarterly Journal of Economics (Volume 128, Issue 1, February 2013, doi:10.1093/qje/qjs050).
È interessante notare che l'impatto del capitale umano imprenditoriale sulla crescita economica ha ricevuto pochissima attenzione dalla ricerca accademica, perlomeno fino ad ora. Tuttavia, dai dati raccolti risulta che la distinzione tra imprenditori e lavoratori è fondamentale per comprendere appieno l'impatto del capitale umano sul livello di produttività delle imprese in diverse aree regionali, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Infatti, mentre la formazione dei lavoratori influenza direttamente la produzione, il capitale umano imprenditoriale influisce direttamente sulla produttività a livello di impresa in maniera preponderante e indipendente. In questo senso, scorporando gli effetti del capitale umano in istruzione dei lavoratori, formazione imprenditoriale, e potenziali esternalità, potrebbe essere più facile capire i collegamenti tra la formazione scolastica/professionale e le diversità nel processo di crescita economica regionale.
Gli autori indagano le determinanti dello sviluppo regionale utilizzando un database di nuova costruzione riguardante 1.569 regioni sub-nazionali di 110 paesi che coprono il 74% della superficie del mondo e il 97% del suo prodotto interno lordo. Gli autori esplorano l'impatto della collocazione geografica, la disponibilità di risorse naturali, le istituzioni, il capitale umano e il livello culturale, combinando l'analisi con un esame di produttività in diverse migliaia di stabilimenti osservati dall'Enterprise Survey della Banca Mondiale. Una combinazione di dati regionali e a livello di struttura viene poi utilizzata per indagare alcuni dei canali principali attraverso i quali il capitale umano opera, tra cui l'istruzione dei lavoratori, formazione di imprenditori/dirigenti, e eventuali conseguenti esternalità.
Gli autori trovano che il capitale umano misurato tramite la formazione scolastica e professionale emerge come variabile fondamentale nel determinare reddito regionale e conseguente produttività degli stabilimenti. Fondamentalmente, gli autori mostrano che il concentrarsi sull'istruzione dei lavoratori, trascurando l'effetto del capitale umano imprenditoriale, sottovaluta sostanzialmente il rendimento privato e sociale sull'investimento in formazione. In sintesi, gli autori sottolineano che il capitale umano imprenditoriale e le esternalità di capitale umano sono in grado d'influenzare in modo importante il livello di produttività regionale.
Questi risultati indicano il ruolo critico che ha la capacità del sistema formativo di fornire all'economia imprenditori altamente istruiti e qualificati a beneficio di un aumento della produttività delle imprese. Per quanto riguarda il livello di produttività di un'economia regionale, i risultati forniti dagli autori sembrano suggerire che avere imprenditori istruiti possa avere un maggiore impatto in termini di sviluppo economico che avere lavoratori istruiti.