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Il nostro paese e' un brand da difendere

, di Andrea Celauro
Quanto vale la marca Italia e cosa bisogna fare per valorizzarla? Via Sarfatti 25 affronta il tema nella storia di copertina del numero di settembre, in edicola da oggi
La copertina di Sarfatti 25 di settembre

L'Italia è nota all'estero soprattutto per il lusso, la moda e il design. In realtà, il 60% del made in Italy esportato è costituito da beni intermedi e finali che raramente raggiungono la ribalta dei media, come la meccanica strumentale o la chimica. Il numero di settembre di via Sarfatti 25 sonda, settore per settore, il valore del made in Italy e le azioni che è necessario compiere per evitare che questo patrimonio, che è anche un patrimonio di immagine, si sviluppi e non sia eroso. Protagonisti di questa storia di copertina dedicata al brand Italia, aperta da Bruno Busacca, sono Magda Antonioli (per il settore turismo), Massimiliano Bruni (agroalimentare), Paola Dubini (patrimonio culturale), Nicola Misani e Paola Varacca (moda), Fabrizio Onida (industria dei beni strumentali) e Giorgio Sacerdoti (sulla tutela giuridica del made in).

Compongono il resto del numero la doppia pagina dedicata al ricordo del Luigi Spaventa, economista, deputato e ministro, con un articolo di Francesco Giavazzi e Marco Pagano, l'analisi degli effetti di sistema di pedaggio nel centro di Milano, l'Area C (Marco Percoco) e una riflessione sul come rendere i siti dei comuni più utili e coinvolgenti per il cittadino (Elena Bellio e Luca Buccoliero). Inoltre, un articolo che spiega perché il mondo del cinema è interessante dal punto di vista finanziario (Emanuele Teti) e un pezzo sullo stato dell'arte delle partnership pubblico-privato in Europa (Veronica Vecchi).

E poi le rubriche: 'Bocconi Knowledge', le 'Persone', i 'Libri' pubblicati da Egea, oltre a 'In-formazione', dedicata questo mese alla leadership femminile, e 'Outgoing', nel quale si racconta della vita a Johannesburg.