Con l'incubatore di Marco Nannini dai spazio alle idee di valore
Marco Nannini si è imbattuto nel tema della sostenibilità ambientale lavorando nel settore delle telecomunicazioni. «È tra i più inquinanti al mondo. Le reti di telecomunicazione sono progettate per gestire i picchi e perciò in un qualunque giorno dell'anno hanno il medesimo fabbisogno energetico del 31 dicembre, quando milioni di persone si scambiano messaggi d'auguri». Da allora Nannini, laureato alla Bocconi, ha messo la sua esperienza ventennale di consulente presso società come Boston Consulting Group e Roland Berger Strategy Consultants al servizio dell'idea di innovazione ad alto impatto sociale e ambientale. Grazie all'attività di business angel ha conosciuto la start up Impact Hub Milano, una rete dedicata all'innovazione e all'imprenditoria sociale di cui oggi è Presidente e AD. «Impact Hub è un network di oltre 80 spazi in giro per il mondo. Impact Hub Milano è un incubatore certificato, uno spazio di coworking, una community dove si scambiano idee e ci si confronta. La condivisione favorisce la crescita».
Coltivare valori di impatto sociale non significa aspettarsi rendimenti inferiori e per dimostrarlo Nannini cita il caso del fondo dedicato all'ambiente Generation Investment Management. Presieduto da Al Gore, dichiara tassi di rendimento degli investimenti più alti della media del settore del venture capital in Inghilterra. «Anche in Italia, finalmente, si sta capendo che fare profitto e fare impatto non sono due idee in antitesi e che ci deve essere un business model sostenibile, non semplicemente un filantropo che paga. È giunto il momento di rimettere nel modello valori sociali sia a beneficio dei dipendenti, sia della comunità». Fra i prossimi progetti di Nannini c'è il lancio di un fondo di impact investing con un approccio venture capital. «A 50 anni d'età ho la possibilità di lavorare in un ambiente stimolante, pieno di idee, popolato da persone curiose con la volontà di mettersi in gioco. Non accade nelle aziende tradizionali».