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Roberto sfida la fame per Oxfam

, di Allegra Gallizia
Alumnus Bocconi, Barbieri e' direttore generale del branch italiano della ong, dove supervisione dieci programmi in altrettanti paesi nel mondo

Ha la passione per il running forse anche perché nella sfida dell'uomo con se stesso ritrova il senso del suo impegno lavorativo. Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia, infatti, è alla guida di progetti ambiziosi e straordinari come #Sfidolafame e #Sfidalingiustizia. Laureato nel 1992 in Discipline economiche e sociali alla Bocconi, sostiene che "800 milioni di persone nel mondo soffrono di fame ma la nostra può essere la generazione che mette fine a questo dramma. Per poterlo fare servono programmi e investimenti concreti, così come una proposta diversa da parte delle istituzioni politiche. Anche la diseguaglianza estrema è condizionata dalle dinamiche dell'economia mondiale e per sottolineare questa convinzione abbiamo presentato al World Economic Forum di Davos il nostro rapporto Un'economia per l'1%, raccogliendo un grande riscontro".

L'esperienza di Barbieri nell'ambito della cooperazione internazionale è ben precedente all'incarico in Oxfam. Ha lavorato, infatti, per alcune società di consulenza, poi ha operato per le Nazioni Unite, di seguito è stato all'Unicef in America centrale. "Quando sono ritornato in Italia mi sono occupato di pianificazione sociale in enti locali e organizzazioni del terzo settore: un impegno molto simile a quello che avevo all'Unicef". Infine, è approdato in Oxfam, prima come direttore della cooperazione e dal 2012 come direttore generale. "Tutte queste esperienze mi hanno arricchito, consentendomi di ampliare il mio punto di vista sulla realtà". Barbieri oggi ha un ruolo di indirizzo, supervisione e condivisione dei programmi avviati in dieci paesi del mondo, ma ha anche una carica di rappresentanza esterna. "Operiamo nell'ambito dell'acqua, dell'ambiente, della salute, dell'alimentazione, del reddito, dell'istruzione e siamo sempre più presenti in Italia con progetti destinati alle comunità vulnerabili come i migranti e i richiedenti asilo".

Ed è con un approccio analitico e un certo distacco critico rispetto alle problematiche che Barbieri definisce una linea d'azione comune da applicare a ogni intervento. Anche nelle relazioni con i donatori, che siano istituzioni o privati, cerca di rispondere concretamente rispetto a quale sia il valore aggiunto di Oxfam e all'impatto che può avere nelle missioni. La sua aspirazione è, infatti, quella di riuscire a far comprendere che temi come la povertà e la diseguaglianza estrema siano il risultato di un atteggiamento dell'uomo "e come tali devono essere al centro delle scelte politiche e dell'impegno di ogni cittadino".