La signora in giallo della Bocconi
Una Milano moderna e borghese è l'ambientazione dei gialli d'impianto classico di Lucia Ingrosso. I suoi personaggi che hanno frequentato la Bocconi non sono dei campioni di simpatia, eppure Lucia, giallista laureata in economia aziendale nel 1993, dell'Università ha un ricordo che definisce "lieve".
Né a Joseph Kemal, marocchino di buona famiglia con un master alla Bocconi, che si fa mantenere da una donna più anziana di lui, né a Ludovica Malinverni, giornalista economica un po' snob laureata in via Sarfatti, ci si affeziona alle prime righe, ma tra i destinatari dei ringraziamenti in appendice al secondo romanzo di Ingrosso, A nozze col delitto, ci sono anche i compagni di università e Ludovica incontra l'uomo che vorrebbe sposare al Propaganda, l'incarnazione anni '80 della discoteca di via Castelbarco, a due passi dalla Bocconi. Il promesso sposo, avvocato laureato alla Cattolica, parrebbe più simpatico, ma l'autrice pensa bene di sbarazzarsene, facendolo pugnalare, prima che si chiuda il secondo capitolo.
Lucia Ingrosso |
Lucia si è avvicinata alla scrittura professionale, alla fine del 1994, vincendo un concorso del mensile Millionaire che metteva in palio borse di studio trimestrali per diventare corrispondenti da alcuni paesi emergenti. "Io scelsi l'Ungheria, immaginando ci fosse poca concorrenza e mi trovai con denaro sufficiente a coprire le spese e, in più, gli articoli pagati". Da allora in poi non ha più lasciato la rivista, impegnandosi nella scrittura dei gialli soprattutto di notte, tra le 23 e le 2.
"I miei primi tentativi non sono stati coronati da successo", ammette. "Anche il più piccolo degli editori riceve una decina di manoscritti al giorno e pubblicherà tre esordienti l'anno. Così è facile che non si sia degnati neppure di una risposta, come puntualmente accadeva a me". Nel 2000 si è decisa a frequentare un corso di scrittura creativa organizzato da una giornalista di Radio Popolare, "e sono diventata molto più autocritica. Vedendo i miei errori riflessi in quelli degli altri, mi sono resa conto delle mille ingenuità da principiante, che vanno dall'eccesso di autobiografia, al far parlare tutti i personaggi nello stesso modo, fino al vizio di dire senza far vedere. Per esempio, si tende a usare espressioni tipo 'si arrabbiò', anziché qualcosa come 'strinse i pugni e lanciò uno sguardo cattivo'. Il corso è servito, però, soprattutto a incontrare persone che lavorano in editoria e che sono così entrate nel mio network".
Dopo quell'esperienza le case editrici hanno cominciato a inviarle almeno le risposte negative, "che però fioccavano, fino al punto in cui mi sono scoraggiata e ho lasciato perdere tutto per qualche mese. Ma l'amore per la scrittura è un po' come l'amore per le persone: se ce l'hai non puoi proprio fare a meno di amare e così mi sono data un'ultima possibilità, scrivendo un romanzo di getto e inviandolo a un piccolo editore di Bologna, Pendragon. Ebbene, l'hanno accettato e, nel 2005, hanno pubblicato La morte fa notizia".
Lucia ha capito che era il caso di spendersi fino in fondo nella promozione e ha partecipato a presentazioni in tutta Italia, che hanno contribuito al successo del libro. In due di queste occasioni ha incontrato prima Francesco Introna, medico legale di Bari che in seguito l'ha aiutata nella stesura dei passaggi più tecnici (il medico legale dei romanzi di Ingrosso, Marco Intra, deve a lui più che il semplice nome), poi una agente della Kowalski, una media casa editrice del gruppo Feltrinelli interessata a pubblicare giallisti italiani.
"Con loro", spiega Lucia, "ho riadattato l'ultimo dei miei romanzi non pubblicati, il cui protagonista, l'ispettore Sebastiano Rizzo, era lo stesso di La morte fa notizia, perché l'editore era interessato a costruire una certa serialità. Era passato qualche anno, così abbiamo trasformato gli Walkman in iPod e le auto di dieci anni fa in quelle moderne. Ma, soprattutto, c'è stato un rigoroso lavoro di editing da parte loro. Uno degli editor, per esempio, è un avvocato e non ha solo messo a posto le parti procedurali, ma mi ha costretta a inserire un nuovo personaggio, il pm, perché io ingenuamente facevo condurre tutta l'indagine all'ispettore". A nozze col delitto verrà ristampato a settembre in edizione economica da Feltrinelli, in corrispondenza della pubblicazione del terzo romanzo, Io so tutto di lei, per Kowalski.
"Sono ancora lontana dal poter vivere di sola scrittura", dice Ingrosso. Nell'editoria italiana un libro di successo vende 10.000 copie e, su un prezzo di copertina di 14 euro come quello di A nozze col delitto l'autore prende un euro scarso. "Ci si può vivere se si innesca il meccanismo dei diritti secondari per le traduzioni e le trasposizioni televisive e cinematografiche, o se si entra nella categoria degli autori da 50.000 copie".