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Il sogno olimpico di Federico

, di Davide Ripamonti
Medaglia d'oro mondiale, due argenti europei, Federico Vismara, studente del Biem, e' una delle promesse italiane della scherma. Con vista su Tokyo

Se a 20 anni hai già disputato cinque campionati del mondo, tra under 17 e under 20, il naturale obiettivo non possono che essere i Giochi Olimpici. Federico Vismara, 20 anni, studente iscritto al secondo anno del Bachelor of Science in International Economics and Management della Bocconi, è campione mondiale a squadre di scherma, specialità spada, vittoria ottenuta lo scorso mese d'aprile in Bulgaria, a Plovdiv, dove aveva già conquistato l'argento europeo sia individuale sia a squadre qualche mese prima. "Sono a nato a Milano ma mi sono trasferito da bambino a Modena per motivi di lavoro dei miei genitori", racconta, "ma ora, sia per frequentare la Bocconi, sia per potermi allenare con compagni competitivi, sono tornato nel capoluogo lombardo". Federico appartiene al gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre e si allena intensamente, 4-5 ore al giorno, con alcuni degli atleti di punta della scherma italiana, come Enrico Garozzo, argento olimpico a squadre a Rio.

"E' fondamentale potersi allenare con atleti più forti, ti aiuta a crescere. Ho iniziato a 5 anni, quando la scherma è soprattutto un'attività ludica, poi crescendo ho cominciato a crederci sempre di più. Fin da bambino ho sempre avuto il sogno olimpico, ma è chiaro che, una volta ottenuti i primi risultati e con il passaggio all'under 20, il sogno ha cominciato a prendere forma". Adesso, alla soglia del passaggio alla categoria "assoluti", Federico è stabilmente tra i primi 7-8 atleti della specialità a livello nazionale, e si è posto un obiettivo preciso: "Mi sono dato otto anni per qualificarmi alle Olimpiadi: o le prossime del 2020, a Tokyo, o quelle successive del 2024". Conciliare questi ritmi di allenamento e le gare, "sono stato praticamente sempre via tra la fine di febbraio e i primi di aprile", spiega, con l'università è faticoso, ma Federico ci sta riuscendo alla grande.

"Sono molto organizzato e ho poche distrazioni, questo mi permette di essere al pari con gli esami", dice, "il percorso universitario che ho scelto mi lascia aperte molte strade per il futuro, quando avrò smesso con la scherma. Non voglio precludermi nessuna strada, adesso, anche se mi piacerebbe occuparmi di management in qualche grande società sportiva, magari di qualche lega professionistica americana".