Generici di conforto
Il generico è un farmaco lanciato sul mercato quando il brevetto del suo corrispondente di marca (cosiddetto originatore) è scaduto e bioequivalente rispetto all'originatore, ovvero caratterizzato da una certa sovrapponibilità nei tempi e modalità con cui si registrano gi effetti terapeutici (si tratta quindi di un sostituto quasi perfetto).
Per comprendere l'impatto dei generici sul nostro mercato è importante sottolineare due aspetti. In Italia le imprese, pur avendo potuto godere del brevetto solo dal 1978, hanno usufruito di una sua estensione temporale massima di 13 anni più lunga rispetto allo standard Ue. Tale privilegio si sta esaurendo in questi anni, per effetto dell'applicazione della normativa europea, con la scadenza del brevetto di diverse molecole. In secondo luogo quando il brevetto dell'originatore scade, il sistema sanitario rimborsa il prezzo più basso (prezzo di riferimento, pr) tra tutti i farmaci identici all'originatore (generici ed eventuali altri prodotti di marca già licenziatari dell'originatore). In caso di prescrizione di un prodotto a prezzo maggiore del pr, è il cittadino a pagare la differenza, a meno che non accetti la sostituzione della prescrizione del medico da parte del farmacista, che è obbligato a proporla purché il medico non l'abbia esplicitamente rifiutata. Il pr rende la domanda potenzialmente elastica al di sopra dello stesso, stimolando le imprese originatrici ad abbassare il prezzo a valori pari o prossimi a quello di riferimento, e di fatto nulla al suo livello, riducendo quindi la propensione a sistematiche riduzioni di prezzo da parte delle imprese una volta che il prezzo del primo generico è stato contrattato con l'Agenzia italiana del farmaco. I generici e l'applicazione del prezzo di riferimento hanno portato negli ultimi tre anni a un risparmio per lo stato, e indirettamente per i contribuenti, di circa 240 milioni di euro nel 2007 e 350 milioni nel 2008 (240 per i brevetti scaduti nel 2007 e 110 milioni per le scadenze di brevetto in corso d'anno) e 2009 (200 milioni per i brevetti scaduti nel 2008 e 150 per le scadenze in corso d'anno). Per il 2010 Assogenerici (l'associazione delle imprese genericiste) prevede un ulteriore risparmio di circa 260 milioni di euro. Si tratta di valori tra il 2% e il 3% della spesa pubblica per farmaci dispensati dalle farmacie. Per il periodo compreso tra il 2011 e il 2015 il mercato esposto alla genericazione sarà ancora rilevante e compreso tra valori di poco superiori ai 700 milioni (2011) e ai 200 milioni (2015). L'aumento del risparmio negli ultimi anni è dovuto alla scadenza di maggiori (e più importanti) brevetti e alla contrattazione dei prezzi più stringente: a fronte di differenziali di prezzo rispetto all'originatore compresi tra il 30% e il 40% diversi anni fa (il differenziale minimo tra originatore e generico per legge è del 20%), si è arrivati, su molecole rilevanti, quali Simvastatina (farmaco ipocolesterolemizzante) e Lansoprazolo e Omeprazolo (farmaci anti-ulcera) a differenziali di prezzo superiori al 50%. Il prezzo di riferimento ha però portato a un aumento delle compartecipazioni alla spesa per il cittadino che di sua spontanea volontà (o per effetto delle scelte del medico) non accetta la sostituzione del farmacista, preferendo l'originatore o una copia branded, che possono avere prezzi superiori al generico e dimostrando con ciò la non perfetta sostituibilità percepita (ovvero una certa rigidità nella domanda). Nel 2008 tale contributo è stato di 230 milioni di euro, pari al 35% delle compartecipazioni alla spesa complessive dei cittadini sul farmaco. La quota di generici sul mercato dei farmaci è di conseguenza ancora bassa: 5,8% del mercato farmaceutico a valori (27% la quota degli off patent di marca), 10,4% (38,3% la quota di off patent di marca) a volumi. Il generico stenta quindi ancora a decollare, il paziente (e il medico) presentano ancora un'elevata fedeltà alla marca, con una conseguente spesa a carico del cittadino maggiore di quanto potrebbe avvenire. E anche le risorse da reinvestire in farmaci innovativi potrebbero essere maggiori.