Contatti

Due bocconiani dietro il Capello Index

, di Fabio Todesco
Francesco Bof e Sergio Venturini hanno sviluppato il sistema che valuta oggettivamente e in tempo reale la prestazione dei calciatori. Da un'idea del ct dell'Inghilterra presentata al London Stock Exchange

La presentazione del Capello Index, lunedì mattina al London Stock Exchange, ha scatenato la stampa britannica. L'idea che il ct della nazionale inglese abbia sviluppato un indice che misura la performance dei giocatori e lo voglia collaudare ai Mondiali di calcio in Sudafrica è sembrata una turbativa alla serenità della squadra. E, invece, si tratta di un'iniziativa che può portare un'ondata di oggettività scientifica nel mondo del calcio, nella quale un ruolo importante è ricoperto da Francesco Bof, docente di sport management alla SDA Bocconi, e da Sergio Venturini, che insegna metodi quantitativi sia in Università, sia alla SDA Bocconi.

"Il nostro lavoro è cominciato più di un anno fa", chiarisce Bof. Fabio Capello e Francesco Merighi, un imprenditore attivo nel campo dei fantasy game e dei social network legati al calcio, hanno avuto l'idea di un indice che misurasse in modo oggettivo la prestazione sul campo dei calciatori, con l'idea di utilizzarlo nei giochi di fantacalcio o come supporto decisionale ai manager coinvolti nelle strategie di acquisizione e cessione degli atleti. Bof è stato contattato sulla scorta di un libro sul Management del Calcio curato e scritto insieme a Fabrizio Montanari e Giacomo Silvestri nel 2008.

"Quando ci siamo incontrati la prima volta", racconta Bof, "Capello aveva già individuato una griglia di criteri che, nella sua concezione del calcio, dovevano misurare la performance. Nel corso di questi mesi la griglia si è trasformata in un elenco di oltre 500 eventi possibili nel corso del gioco, la cui esecuzione contribuisce alla valutazione della prestazione di un calciatore. Il numero è così alto sia per la natura complessa del gioco sia perché lo stesso gesto può avere un valore diverso a seconda della zona del campo, del momento della partita o di altre variabili". Le valutazioni che riguardano un calciatore nel corso di una partita, elaborate dagli algoritmi statistici, definiscono un vero e proprio voto, simile a quello delle pagelle dei giornali e il sistema elabora decine di altre statistiche, potenzialmente utili a un pubblico professionale specializzato. Le valutazioni di ogni singolo match aggiornano di partita in partita il sistema di rating dei giocatori. Nel corso di un intero campionato o delle loro carriere si potranno, inoltre, individuare i trend prestazionali, la costanza di rendimento, i punti di forza e quelli di debolezza.

Bof, che è diventato chief index developer della società che si è costituita per gestire l'indice, ha curato la messa a punto del sistema sotto gli aspetti di logica e contenuto, la gestione delle risorse operative coinvolte, quelle per lo sviluppo del software di calcolo e, con Venturini, degli algoritmi che permettono l'elaborazione dei dati. Ha inoltre curato gli aspetti di integrazione uomo-tecnologia, con l'obiettivo di rendere i dati finiti disponibili entro due ore dalla conclusione delle partite.

Le dimensioni del progetto sono notevoli, se si pensa che l'analisi in diretta di ogni partita necessita di due operatori e un supervisore e che, dopo il collaudo previsto per i Mondiali in Sudafrica, gli imprenditori contano di essere pienamente operativi per l'inizio dei prossimi campionati in Inghilterra, Italia e Spagna, con un forte interessamento anche per Germania e Francia.

"Il sistema è un grande passo avanti sulla via dell'oggettività della valutazione", afferma Bof. "Rispetto alle pagelle giornalistiche, per esempio, si elimina l'aspetto soggettivo, idiosincratico di chi le compila e non si è condizionati dal risultato finale. Anche se, a conferma della bontà delle valutazioni, l'indice di squadra, calcolato come media degli indici individuali, è correlato positivamente con il risultato delle partite". Si tratta, comunque, di un sistema perfettibile (e nel corso dei mesi è già stato perfezionato più volte) e integrabile con altre valutazioni. "Per ora, ad esempio, non siamo in grado, salvo eccezioni, di valutare la bontà dei movimenti senza palla, perché occorrerebbe conoscere i moduli adottati dagli allenatori e comunque, anche conoscendoli, sarebbe molto difficile. Ma abbiamo fatto migliaia di test e verifiche e l'indice è davvero robusto, oltre che innovativo: non va a riconsiderare statistiche, come quelle dei chilometri percorsi, già disponibili da altre fonti. Non vuole sostituire il lavoro degli osservatori, ma fornirgli gli strumenti per un lavoro di maggiore qualità. Un lavoro che potrà migliorare all'infinito".