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Bocconiani: il 94% al lavoro dopo poco più di due mesi

, di Susanna Della Vedova
La festa dei laureati all'Auditorium

È per loro l'ultima edizione della festa dei laureati con lode. A raccolta 462 ex studenti Bocconi, oggi proiettati verso una brillante carriera, per l'ultima volta seduti l'uno accanto all'altro come a lezione. Per questa occasione la location, però, non era un'aula della Bocconi, ma l'Auditorium di Milano, a sottolineare quanto l'Ateneo di via Sarfatti anche nei momenti più ufficiali apra le sue porte alla città. Un'atmosfera allegra, un'allegria tipica di chi ha archiviato nel libro dei ricordi la tensione del giorno della discussione e oggi è pronto a condividere giornata e ricordi con i compagni di un tempo, quelli con cui si sono condivisi studi ed esami fino al risultato finale, il centodieci e lode. Sì, perché in quella mattinata del 10 settembre il rettore della Bocconi Angelo Provasoli ha stretto la mano complimentandosi con tutti e regalando loro l'ultimo ricordo Bocconi, la medaglia d'oro dei migliori laureati dell'anno. Anno di laurea 2003-2004. A fare gli onori di casa non poteva essere altro che il rettore che, visibilmente orgoglioso di una platea così affollata, ha raccolto e sintetizzato alcuni dati significativi e incoraggianti sul mondo dei laureati Bocconi e sulla percezione che il mondo del lavoro ha di loro. Ogni anno, l'Ateneo commissiona, infatti, ad Eurisko una ricerca che mira a monitorare l'accoglienza nel mondo del lavoro dei bocconiani. I risultati sono una conferma e una sfida per il futuro.

Dopo poco più di due mesi il 94% dei laureati Bocconi lavora. Il restante 2% prosegue gli studi, il 3% cerca occupazione, l'1% per scelta ha deciso di non lavorare. Lavorano, lo conferma la ricerca, in Italia o all'estero. Il 47% ha già più di una esperienza all'attivo visto che dichiara di aver cambiato occupazione, a due anni dalla laurea, almeno una volta. "Il fatto che molti di voi siano oggi all'estero per lavorare – ha detto il rettore – ci riempie di orgoglio, e vi carica di una grande responsabilità, ovvero quella di diventare gli ambasciatori della cultura Bocconi nel mondo. Senza però dimenticare il contributo anche di tutti coloro che, invece, hanno deciso di impegnarsi nelle aziende nazionali per contribuire a renderle sempre più competitive".

Un mondo quello dei bocconiani che tiene legati i propri studenti anche quando hanno abbandonato i banchi universitari attraverso l'associazione dei laureati e le numerose iniziative di formazione continua e di aggregazione. AluB è il nome dell'associazione laureati dell'Università Bocconi, nata nel 1906 su iniziativa della prima classe di laureati Bocconi. Oggi gli iscritti sono oltre 55 mila. Vengono, infatti, iscritti di diritto tutti i giovani al momento del raggiungimento della laurea, con l'obiettivo di mantenere un network attivo e propositivo. In quest'ottica, si chiama life e-mail l'ultima risorsa lanciata per loro, una mail che dura tutta la vita e che permette di rimanere legati e ricevere informazioni dall'Ateneo.

"Lo scorso luglio – ha concluso Provasoli – la Bocconi ha lanciato il suo piano strategico decennale, un impegno importante reso necessario per mantenere gli impegni che l'Ateneo ha nei confronti dei propri studenti. Si vuole radicare la Bocconi sempre più a livello internazionale per rispondere alle esigenze di globalizzazione e di mobilità studentesca. A regime ci saranno infatti venti corsi di laurea triennali e specialistici, di cui otto in lingua inglese". Anche la faculty sarà sempre più internazionale e si punterà a un sempre maggiore investimento nella ricerca. Ciò permetterà di rendere sempre più qualificato il contenuto di tutta l'offerta formativa in modo tale da essere più competitivi a livello internazionale. Come dire che la laurea non è un punto d'arrivo, ma un punto di partenza, per tutti.

Al termine della premiazione, una tavola rotonda dal tema "Valori, competizione, gioco di squadra: lo sport fra cultura e management". Che cosa è lo sport? Semplicemente competizione e gioco di squadra? No, lo sport è valore e crea valore. Così Francesco Manfredi, direttore master in Management, law and humanities of sport della SDA Bocconi, apre i lavori a cui hanno preso parte Andrea Castronovo, direttore generale Ferrari West Europe; Evelina Christillin, vice presidente vicario comitato organizzatore Torino 2006; Alessandro Ciarlo, presidente ASD Bocconi sport team e Marcello Lippi, allenatore della nazionale di calcio italiana. Valore economico e sociale. Lo sport acquista così anche un importante valore educativo. L'umiltà nell'accettare la sfida, la vittoria e la sconfitta non solo in campo, ma nella vita così come in azienda dove il singolo acquista valore perché componente fondamentale per la riuscita e il raggiungimento dell'obiettivo comune al gruppo. Ha concluso la giornata, lo spettacolo di Fabrizio Fontana, alias James Tont, anch'egli da poco laureato in Bocconi.